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Investimenti 4.0 a Confronto - PT.1

  • Immagine del redattore: Marco Bellomo
    Marco Bellomo
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 5 min


Nel panorama degli incentivi a supporto della transizione 4.0 delle imprese, emergono due strumenti promossi dal MIMIT: i contributi a fondo perduto / finanziamenti agevolati del programma “Investimenti Sostenibili 4.0” destinati alle imprese del meridione (gestiti da Invitalia) e Il credito d’imposta per investimenti in beni 4.0 (gestito dall'Agenzia delle entrate). Entrambi rappresentano opportunità significative, ma con meccanismi, tempistiche e requisiti profondamente diversi.

Per aiutare le imprese a orientarsi con chiarezza, affronteremo queste misure in due articoli separati.


Oggi partiremo dall'analisi approfondita delle agevolazioni controllate da Invitalia:

L’iniziativa "Investimenti Sostenibili 4.0" è un programma di incentivi che si pone l'obiettivo di sostenere nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili nelle regioni del Mezzogiorno. In coerenza con il Piano Transizione 4.0, il bando favorisce progetti ad alto contenuto tecnologico che contribuiscano agli obiettivi del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” (PNR RIC). In particolare, si punta a rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle piccole e medie imprese (PMI) del Sud, promuovendo la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 300,5 milioni di euro, di cui una quota riservata alle micro e piccole imprese. L’incentivo si inserisce nell’ambito degli obiettivi FESR 2021-2027 per le regioni meno sviluppate.


Destinatari e requisiti

Il bando si rivolge alle PMI italiane – imprese di micro, piccola e media dimensione – con almeno un’unità produttiva attiva nelle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Possono partecipare imprese operanti in qualsiasi settore produttivo, fatta eccezione per le attività escluse dalla normativa europea sugli aiuti di Stato (ad es. settore carboniero, pesca e acquacoltura).

Le imprese richiedenti devono soddisfare una serie di requisiti generali al momento della domanda, tra cui:


  1. Essere regolarmente costituite e attive nel Registro delle Imprese.

  2. Non trovarsi in liquidazione o in procedure concorsuali di fallimento.

  3. Avere un regime di contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati (o, se imprese individuali/società di persone, due dichiarazioni dei redditi).

  4. Essere in regola con gli obblighi fiscali, contributivi, urbanistici, di sicurezza sul lavoro e ambientali.

  5. Non avere, nei due anni precedenti, delocalizzato l’unità produttiva oggetto dell’investimento.


Progetti ammissibili

I programmi di investimento finanziabili devono avere un forte contenuto tecnologico e innovativo, facendo ampio ricorso alle “tecnologie abilitanti” del Piano Transizione 4.0. Queste tecnologie (es. robotica avanzata, IoT, cloud, intelligenza artificiale, stampa 3D, cybersecurity) devono rappresentare la componente prevalente delle spese ammissibili. I progetti devono inoltre perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • Ampliamento della capacità produttiva di un’unità esistente.

  • Diversificazione della produzione con l’introduzione di nuovi prodotti mai realizzati in precedenza dall’impresa.

  • Cambiamento fondamentale del processo produttivo (digitalizzazione/automazione di fase chiave).

  • Realizzazione di una nuova unità produttiva (nuovo stabilimento o sede produttiva).


Tali attività devono svolgersi in stabilimenti ubicati nelle regioni del Sud indicate e rientrare in un programma di investimento avviato dopo la presentazione della domanda e completato entro 18 mesi dalla concessione delle agevolazioni. L’ammontare complessivo delle spese ammissibili per ogni progetto deve essere compreso tra 750.000 e 5.000.000 di euro, e non può superare il 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato. Progetti di dimensione inferiore non saranno ammessi.

Al bando sono considerate prioritariamente iniziative che apportino significativi benefici ambientali. In particolare, ottengono punteggi aggiuntivi i progetti che migliorano l’efficienza energetica, favoriscono l’economia circolare (riuso/riciclo dei materiali) o contribuiscono agli obiettivi europei di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Anche le imprese in possesso di certificazioni ambientali o sistemi di gestione energetica attivi ricevono valutazioni migliorative.


Spese ammissibili

Sono finanziabili tutte le spese strettamente funzionali alla realizzazione del programma di investimento. In particolare rientrano tra le spese ammissibili:

  • Macchinari, impianti e attrezzature (nuovi, ivi compresi robot, stampanti 3D, macchine automatizzate).

  • Opere murarie e lavori edili connessi (fino al 40% del totale dei costi ammissibili).

  • Programmi informatici, licenze e software ad essi collegati, purché relativi ai beni materiali acquistati.

  • Acquisizione di certificazioni ambientali (es. ISO 14001, EMAS)mimit.gov.it.

  • Servizi di consulenza specialistica avanzata, fino al 5% delle spese in beni (per tecnologie 4.0) e al 3% (per diagnosi energetiche sui progetti di efficienza).


Tutte le spese devono essere effettivamente sostenute dall’impresa a partire dalla data di presentazione della domanda.


Agevolazioni

Il sostegno si configura come incentivo pubblico misto, erogato per il 75% delle spese ammissibili, così ripartito:

  • 35% in contributo a fondo perduto (sovvenzione a rimborso).

  • 40% in finanziamento agevolato (mutuo a tasso convenzionato).

Il restante 25% delle spese deve essere coperto dall’impresa beneficiaria con fondi propri o finanziamenti esterni senza ulteriore contributo pubblico. Le agevolazioni sono concesse nel rispetto delle norme sugli aiuti di stato a finalità regionale (Regolamento GBER, art.13-14) e prevedono un piano di ammortamento del finanziamento agevolato a lungo termine.


Modalità di presentazione delle domande

Le domande vanno presentate esclusivamente online tramite la piattaforma dedicata sul sito di Invitalia. L’accesso richiede l’autenticazione tramite identità digitale (SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica) e deve avvenire a nome del legale rappresentante dell’impresa (o di un delegato tramite specifica procura).


La procedura di invio è articolata in due fasi obbligatorie:

  1. Pre-compilazione della domanda: a partire dalle ore 10:00 del 30 aprile 2025 il legale rappresentante inserisce tutte le informazioni e i dati richiesti (tramite la nuova area riservata di Invitalia).

  2. Invio definitivo della domanda: a partire dalle ore 10:00 del 20 maggio 2025 la domanda può essere inoltrata telematicamente usando il codice di predisposizione ottenuto. In caso di rigetto motivato è ammessa la presentazione di una nuova domanda.


Le domande ricevute sono valutate con procedura a sportello: dopo i controlli formali iniziali, saranno ammesse all’istruttoria in base all’ordine cronologico di arrivo. Se le risorse non bastassero a coprire tutte le richieste di un dato giorno, si procede con una graduatoria di merito (sulla base di sostenibilità e innovazione del progetto). Il processo è totalmente gestito da Invitalia, che cura l’istruttoria tecnica, l’erogazione degli incentivi e l’assistenza alle imprese richiedenti.


Documentazione richiesta

Al momento dell’invio della domanda vanno allegati una serie di documenti obbligatori:

  • Modulo di domanda e piano di investimento (secondo il modello ufficiale).

  • Dichiarazione sostitutiva d’atto notorio contenente i dati contabili degli ultimi due esercizi chiusi e approvati.

  • Autocertificazioni antimafia e antiriciclaggio previste dalla normativa (legge 231/2001 e s.m.i.).

  • Prospetto dati finanziari/dimensione (richiesto se l’impresa è associata o collegata).

  • Delega firmata, in caso di presentazione della domanda da parte di un rappresentante delegato (con poteri formali).

È inoltre opportuno (e in alcuni casi obbligatorio) allegare documenti integrativi, come preventivi o specifiche tecniche delle forniture programmate, computi metrici per opere edili, diagnosi energetiche o perizie giurate nel caso di progetti di efficienza/clima, nonché copie di eventuali certificazioni ambientali già possedute. Tutta la modulistica e la lista aggiornata dei documenti necessari sono scaricabili sul sito di Invitalia.


Scadenze ufficiali

Il calendario del bando è il seguente:


  • Dal 30 aprile 2025 (ore 10:00): abilitazione alla compilazione della domanda online (fase di pre-compilazione).

  • Dal 20 maggio 2025 (ore 10:00): invio telematico definitivo della domanda compilata.


Si raccomanda di presentare la domanda tempestivamente una volta aperto lo sportello, in quanto la competizione per l’accesso alle agevolazioni avviene per sportello e in base all’ordine cronologico. Invitalia ha predisposto guide e un contact center dedicato per supportare le imprese nell’uso della piattaforma e nella corretta redazione della pratica.


In sintesi, Investimenti Sostenibili 4.0 rappresenta una leva concreta per incentivare le imprese del Sud a investire in tecnologie digitali e processi produttivi sostenibili. Grazie a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati fino al 75% degli investimenti, le PMI del Mezzogiorno possono modernizzare le proprie attività puntando sull’innovazione e sulla transizione ecologica. Per ulteriori dettagli operativi si rimanda alla documentazione ufficiale di Invitalia e al Decreto ministeriale di attuazione.


Nel prossimo articolo andremo ad analizzare Il credito d’imposta per investimenti in beni 4.0, promosso anch'esso dal MIMIT ma gestito questa volta dall'Agenzia delle entrate.

 
 
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