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Novità sulla rivalutazione delle quote e terreni nel 2025

  • Immagine del redattore: Marco Bellomo
    Marco Bellomo
  • 15 apr
  • Tempo di lettura: 2 min


La rivalutazione delle quote societarie torna protagonista con una novità importante: la Legge di Bilancio 2025 ha reso strutturale la possibilità di rideterminare il valore fiscale di partecipazioni e terreni con un’imposta sostitutiva del 18%. Un’opzione particolarmente interessante per chi possiede partecipazioni al di fuori dell’attività d’impresa, siano essi privati, società semplici, enti non commerciali o soggetti non residenti.

In questo articolo analizziamo le novità normative, l’impatto sul piano fiscale e patrimoniale, e i vantaggi concreti per imprese e investitori.



Indice

  1. Cosa cambia con la rivalutazione delle quote nel 2025

  2. Impatto della rivalutazione su imprese e investitori

  3. Incentivi fiscali per assegnazione di beni e trasformazioni societarie


1. Le novità della Legge di Bilancio 2025

Dal 2025, chi detiene quote societarie non nell’ambito di attività d’impresa può aggiornare il valore fiscale delle partecipazioni e dei terreni al 1° gennaio dell’anno di riferimento, beneficiando di un’imposta sostitutiva fissa al 18%.

Questa misura, che in passato veniva prorogata di anno in anno con aliquote variabili, diventa ora permanente, eliminando l’incertezza normativa che l’ha sempre caratterizzata.

Nel confronto con il regime “ordinario”, dove la plusvalenza è tassata al 26%, la rivalutazione può rappresentare un vantaggio fiscale significativo. Tuttavia, la convenienza va valutata caso per caso, poiché:

  • la rivalutazione prevede il pagamento dell’imposta sul valore stimato tramite perizia;

  • il regime ordinario tassa solo il guadagno effettivo (prezzo di vendita - valore fiscale originario).


Dettagli operativi

Per accedere alla rivalutazione, i contribuenti devono:

  1. ottenere una perizia di stima redatta da un professionista abilitato (commercialista o revisore legale);

  2. versare l’imposta sostitutiva del 18% entro il 30 novembre dell’anno, in un’unica soluzione o in tre rate annuali (con interessi del 3% su seconda e terza rata).


È fondamentale affidarsi a esperti del settore per:

  • valutare correttamente la convenienza fiscale;

  • redigere una perizia solida e inattaccabile in caso di controlli futuri.


Partecipazioni quotate: come si calcola il valore

Per le partecipazioni quotate, il valore può essere determinato assumendo come riferimento la media dei prezzi di mercato registrati nel mese di dicembre dell’anno precedente. Un metodo semplice e trasparente che evita il ricorso alla perizia.



2. Impatto economico della rivalutazione

Rivalutare significa riallineare il valore fiscale al valore di mercato, con un impatto diretto sul carico fiscale in caso di cessione.

💡 Esempio pratico:

  • Partecipazione in una S.r.l. con valore fiscale iniziale: € 10.000

  • Prezzo di cessione: € 500.000

🔹 Regime ordinario (26%)Tassa sulla plusvalenza di € 490.000 → € 127.400

🔹 Regime rivalutazione (18%)Tassa sul valore periziato di € 500.000 → € 90.000

Risparmio: € 37.400



3. È possibile rivalutare di nuovo una partecipazione già rivalutata?

Sì. Anche partecipazioni già rivalutate in passato possono essere oggetto di una nuova rivalutazione. In questo caso:

  • è necessaria una nuova perizia;

  • l’imposta sostitutiva del 18% va calcolata sul nuovo valore;

  • si può scomputare quanto già versato nelle precedenti rivalutazioni (anche se solo parzialmente pagate).


Conclusione

Con l’introduzione di un quadro stabile e un’aliquota competitiva, la rivalutazione delle partecipazioni si conferma un strumento strategico per una gestione fiscale efficiente del proprio patrimonio. Tuttavia, richiede attenzione e competenza: la scelta va ponderata, supportata da valutazioni tecniche e consulenze adeguate.

 
 
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